Parrocchia di Mestrino

comunità parrocchiale S. Bartolomeo Apostolo in Mestrino

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World Youth Day - GMG 2008

Sydney (Australia), martedì 15 luglio - domenica 20 luglio 2008

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Il tema della GMG 2008

La Giornata Mondiale della Gioventù è un invito del Papa ai giovani nel mondo per celebrare la loro fede raccolti attorno ad un unico tema. Il tema della GMG 2008 comunicato da Papa Benedetto XVI è:

“Avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi e mi sarete testimoni” (Atti 1,8)

Questo dice Gesù ai suoi apostoli dopo la sua morte e resurrezione, prima dell'Ascensione al Padre. È la nascita della Chiesa.

I discepoli avevano chiesto per quanto tempo avrebbero dovuto attendere la restaurazione del regno di Israele. Le sue parole “Avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi” li sorpresero, ma Gesù non si riferiva alla forza fisica. Egli non avrebbe dato loro un altro tipo di forza per aiutarli a liberarsi dal giogo dell'occupazione romana. La forza che Lui promette è il vero Spirito di Dio, l'energia di cui abbiamo bisogno per trasformarci e vivere veramente come Gesù. Seguire gli esempi della Sua vita attraverso il totale dono di sé, delle nostre vite vissute al servizio del prossimo, nella verità e nell'amore per Lui: questa sarà la nostra testimonianza.

Il logo della GMG 2008

Logo della GMG 2008 Il logo rappresenta e contiene l'essenza del tema della GMG08 e sottolinea la promessa fatta da Gesù di incendiare la terra con il potere del Suo Spirito, che ispira i pellegrini in viaggio fino in Australia a credere in Lui e ad essere Suoi testimoni.

La Croce centrale che s'innalza vittoriosa rappresenta Cristo e la vita di testimonianza che lo Spirito Santo ci auta a condurre. È la passione del cuore di Gesù versata dalla Croce sul mondo ad ardere nel cuore dei giovani di Sydney, dell'Australia e del mondo.

Il bianco della Croce indica che Gesù è la luce del mondo. Le fiamme evocano la Discesa in lingue di fuoco dello Spirito Santo nella Pentecoste. Esse rappresentano il Sacramento della Santa Cresima e i doni dello Spirito Santo. I colori rosso, giallo ed arancio richiamano la Trinità e l'Unità di Dio. Ricordano inoltre l'entroterra australiano.

Il blu rappresenta gli oceani che circondano l'Australia, le acque del Battesimo, il mare dell'umanità e Maria, piena di grazia.

L'Opera House è il simbolo di Sydney, città che ospiterà la GMG08.

Il programma e le date della GMG 2008

Giovedì 3 luglio:
Partenza da Milano.

Venerdì 4 luglio:
Arrivo in mattinata a Singapore, dove saremo ospitati presso la parrocchia S. Maria degli Angeli dei frati francescani

Lunedì 7 luglio:
Trasferimento ad Adelaide in Australia

Martedì 8 luglio - lunedì 14 luglio:
Giorni dell'accoglienza ad Adelaide

Lunedì 14 luglio:
Trasferimento a Sindney

Martedì 15 luglio:
Sydney: S. Messa di benvenuto celebrata dal Cardinale George Pell, seguita da un concerto

Mercoledì 16 - venerdì 18 luglio:
Catechesi: sessioni ogni mattina ed altri incontri speciali nel pomeriggio/sera

Giovedì 17 luglio:
Arrivo e cerimonia di benvenuto del Santo Padre

Venerdì 18 luglio:
Alla sera, Via Crucis

Sabato 19 luglio:
Pellegrinaggio verso il luogo ove si svolgerà la Santa Messa conclusiva, Veglia di preghiera con il Santo Padre e pernottamento all'aperto

Domenica 20 luglio:
Santa Messa e celebrazioni di chiusura della XXIII GMG.

Lunedì 21- mercoledì 23 luglio:
Ritorno ad Adelaide: ospiti degli emigrati italiani della parrocchia S. Ignazio di Loyola

Giovedì 24 luglio:
Rientro da Sydney

Venerdì mattina 25 luglio:
Arrivo a Milano nel pomeriggio

La storia della GMG

La Giornata Mondiale della Gioventù fu fondata da Papa Giovanni Paolo II nel 1986 per parlare ai giovani traendo ispirazione dalle migliaia di giovani riunitisi a Roma per celebrare il Giubileo dei giovani nel 1984 e l'Anno Internazionale della Gioventù indetto dalle Nazioni Unite nel 1985. Il Santo Padre volle creare un'occasione per i giovani cattolici di tutto il mondo di riunirsi con una certa regolarità per celebrare e approfondire continuamente la propria fede.

Papa Giovanni Paolo II vide la GMG come un modo per raggiungere e coinvolgere la nuova generazione di cattolici, per dar loro fiducia, ringiovanire la Chiesa e far sì che gli insegnamenti di Gesù fossero trasmessi e tenuti vivi. La Giornata Mondiale della Gioventù è un pellegrinaggio di fede, dove giovani con percorsi diversi si incontrano e trovano l'amore di Dio.

La prima GMG si tenne a Roma, la Domenica delle Palme del 1986. Da allora, la GMG si celebra a livello diocesano la Domenica delle Palme di ogni anno. Ogni due o tre anni, la GMG viene organizzata in una città internazionale. Le GMG internazionali sono caratterizzate da un'intera settimana di eventi a cui partecipano, assieme al Santo Padre, centinaia di migliaia di giovani provenienti da ogni angolo del mondo. La settimana si chiude con una Messa Conclusiva celebrata dal Papa l'ultimo giorno (la Giornata Mondiale della Gioventù). Si tratta del più grande evento della settimana; in passato ha attirato milioni di persone. Il Pontificio Consiglio per i Laici è responsabile per tutte le Giornate Mondiali della Gioventù.

Queste le edizioni della Giornata Mondiale della Gioventù, con il relativo tema:

  • 1987, 11-12 aprile: Buenos Aires (Argentina) - “Noi abbiamo conosciuto e creduto all'amore che Dio ha per noi” (1Gv 4,16)
  • 1989, 15-20 agosto: Santiago de Compostela (Spagna) - “Io sono la via, la verità e la vita” (Gv 14,6)
  • 1991, 10-15 agosto: Czestochowa (Polonia) - “Avete ricevuto uno spirito da figli” (Rm 8,15)
  • 1993, 10-15 agosto: Denver (USA) - “Io sono venuto perché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza”(Gv 10,10)
  • 1995, 10-15 gennaio: Manila (Filippine) - “Come il Padre ha mandato me, anch'io mando voi” (Gv 20,21)
  • 1997, 19-24 agosto: Parigi (Francia) - “Maestro, dove abiti? Venite e vedrete” (Gv 1,38-39)
  • 2000, 15-20 agosto: Roma (Italia) Anno del Giubileo - “Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi” (Gv 1,14)
  • 2002, 23-28 luglio: Toronto (Canada) - “Voi siete il sale della terra... Voi siete la luce del mondo” (Mt 5,13-14)
  • 2005, 16-21 agosto: Colonia (Germania) - “Siamo venuti per adorarlo” (Mt 2,2)
  • 2008, 15-20 luglio: Sydney (Australia) - “Avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi e mi sarete testimoni” (At 1,8)

Le testimonianze:
attese, speranze e motivazioni di alcuni giovani in partenza per la GMG

Marta

Il Papa a Colonia Mi chiamo Marta, ho 22 anni, abito a Lissaro di Mestrino, un paese alla periferia di Padova (Italia), e sono una studentessa universitaria di Ingegneria. Provengo da una famiglia di imprenditori agricoli: mio padre Antonio ha 50 anni e mia madre Ivana 45 anni. Ho una sorella di 14 anni che, come me, studia.

Anche se mi trovo inserita in un contesto universitario prettamente scientifico, i miei interessi non si limitano in tale circostanza e perciò non mi mancano la voglia e l'entusiasmo di spendere parte del mio tempo in gruppi di volontariato presenti nella mia Parrocchia “S. G. Battista” di Lissaro.

Ciò che ritengo più importante è il mio essere educatrice ACR (Azione Cattolica dei Ragazzi). Attraverso questo ruolo cerco di educare ed animare i ragazzi del “Gruppo 14enni”, gruppo formato da ragazzi di 13 e 14 anni, ai quali cerco di trasmettere loro la mia semplice fede, la gioia, ma soprattutto i valori nei quali credo. Canto e suono la chitarra nel Coro dei giovani Parrocchiale. Il canto e soprattutto la musica sono sempre stati, e tuttora lo sono, una delle mie passioni. Collaboro, inoltre, con il Gruppo Missionario, dove periodicamente scrivo alcuni articoli per il periodico missionario parrocchiale “La Lente” nel quale vengono affrontate delle tematiche riguardanti giovani, missione, mondo e proposte alcune iniziative parrocchiali. Come ultimo, sono parte di un “gruppo folkloristico”, sempre parrocchiale, il Gruppo Musici e Sbandieratori di Lissaro, il quale si esibisce nella rievocazione storica assieme al corteo medievale nella festa comunitaria del Santo Patrono.

A volte, però, per operare in questi settori, bisogna avere la giusta carica. Servono dei momenti forti, delle esperienze che permettono di riprendere l'entusiasmo per poter così maturare sia la fede che la propria personalità, in modo da raccontarsi a chi si educa e a chi si incontra. E questa è una delle tante motivazioni che mi porteranno a luglio alla XXIII Giornata Mondiale della Gioventù di Sidney.

La voglia di partecipare è nata nella spianata di Marienfeld e da ben tre anni attendo questo meraviglioso momento. Ogni giorno penso a ciò che mi aspetterà e di giorno in giorno le aspettative aumentano, anche se non sono mai abbastanza, perché sono sicura che tornerò a casa dalla GMG con ciò che mi aspettavo e con molto altro in più. Riflettendo un po', al momento attuale, posso già scrivere “l'alfabeto delle mie attese” per la GMG 2008. Anche se con alcune lettere potrei dire più di un'aspettativa, cercherò di essere sintetica, riportandone soltanto una.

A come Amicizia. L'amicizia sincera e gioiosa che desidero donare e che spero di trovare nei miei compagni di viaggio.

B come Bontà. Bontà che scaturisce nel momento in cui si pensa che solo Gesù può far sì che milioni di giovani possano riunirsi assieme reagendo con il sorriso e cercando di aiutarsi.

C come Condivisione. Una condivisione dei piccoli e dei grandi disagi che si potranno incontrare, fino a condividere soprattutto le gioie. E questo spero possa mettere in evidenza che è nei piccoli gesti per l'altro che si incontra Colui che ci ama.

D come Disponibilità. Disponibilità all'ascolto, all'aiuto, al saper cambiare e a riflettere.

E come Entusiasmo. Un entusiasmo che mi attendo nascere fra canti, volti e persone nelle strade dell'Australia. Un entusiasmo contagioso dell'Amore.

F come Fede. Una fede destinata a crescere, a maturare, a rinnovarsi.

G come Generosità. Chi più ama più dona. La generosità del saper donare.

I come Interiorità. La GMG sarà un'occasione per riflettere su me stessa, per entrare in me e per indagare sulla mia vita, su ciò che sono e faccio, sui miei errori e sulle mie debolezze.

L come Limpidezza. Quella limpidezza e quella sincerità con sé e con gli altri.

M come Mondo. A noi giovani la chiesa ci affida il compito di annunciare al mondo la gioia che scaturisce nell'incontrare Cristo in queste forti esperienze.

N come Novità. Ogni GMG porta in sé tantissime novità, ognuna è diversa, è originale. Proprio come ciascuno di noi, spero di poter essere novità per gli altri.

O come Ospitalità. L'ospitalità che l'Australia ci sta dimostrando e che non vedo l'ora di toccare con mano.

P come Provvidenza. Quella Provvidenza divina che spero sia presente nel nostro cammino e che sia d'aiuto nei momenti di difficoltà.

Q come Quotidianità. La GMG sarà il momento per staccare dalla solita routine, e per entrare in una nuova sorprendente quotidianità.

R come Risposte. Spero di riuscire a dare una risposta alle tante domande che porto nel cuore e nella mente.

S come Sorriso. Il sorriso che mi caratterizza e che mi piacerebbe tanto potesse contagiare il cuore di qualsiasi persona che incontro.

T come Testimonianza. “Avrete forza dallo Spirito Santo e mi sarete testimoni”. La testimonianza di fede e di vita che riceverò sarà la mia testimonianza.

U come Unità. L'unità che sperimenteremo nella serata della Veglia e nella S. Messa conclusiva. Noi Chiesa unica, unita e mondiale.

V come Vita. La vitalità che verrà sprigionata nel vedere arrivare giovani da ogni parte del mondo, ma soprattutto giovani che mirano ad un'unica meta: Cristo, via, verità e vita.

Z come Zaino. Così partirò con questo piccolo bagaglio e con uno zaino sempre un po' troppo pesante. Il mio Zaino con dentro tutte queste speranze e attese.

Francesco

La GMG di Colonia Otto anni fa sulla spianata di Tor Vergata una moltitudine immensa di giovani guardava verso un uomo anziano, un piccolo punto bianco nell'immensità dello scenario. Ma dietro quell'uomo che ci parlava, ci spronava, che chiamava ciascuno per nome, che pregava con noi, con noi cantava e muoveva le sue stanche braccia... dietro quell'uomo stava una grande immagine di Cristo che quasi lo sovrastava, ma che ben esprimeva la volontà di Giovanni Paolo II di essere un testimone, uno che indicava la strada, che indirizzava il nostro sguardo verso Gesù Cristo.

Nell'aprire quella Giornata Mondiale della Gioventù ci aveva chiesto: «Che cosa siete venuti a cercare? O, meglio, chi siete venuti a cercare? La risposta non può essere che una sola: siete venuti a cercare Gesù Cristo». E a Tor Vergata aveva completato: «È Gesùche cercate quando sognate la felicità; è Lui che vi aspetta quando niente vi soddisfa di quello che trovate; è Lui la bellezza che tanto vi attrae; è Lui che vi provoca con quella sete di radicalità che non vi permette di adattarvi al compromesso; è Lui che vi spinge a deporre le maschere che rendono falsa la vita; è Lui che vi legge nel cuore le decisioni più vere che altri vorrebbero soffocare».

Sono Francesco, giovane di 27 anni, anch'io c'ero quel 15 agosto in mezzo a quei 2 milioni di giovani. Ci andai in bicicletta, come a Colonia 5 anni dopo. Ricordo che durante il viaggio ci sono state tante testimonianze e tutti, in diversi modi, motivavano tale pellegrinaggio ma quando toccò a me, non avendo alcun motivo, esordii dicendo: “Io non so perché sono venuto ma sono sicuro che qualcosa succederà”. Io infatti non ero andato per vedere il papa da vicino (per modo di dire perché era molto lontano) o per partecipare ad una giornata storica per la mia storia e per la Chiesa. La cosa che mi ha colpito di più oltre a quelle centinaia di migliaia di giovani è stato quando, camminando da solo tra i vari settori e guardando in faccia quella gente, il mio cuore non notava differenze sostanziali tra me e loro. Era come se volessi accertare che la radice di tutti gli uomini era la stessa! E così è stato. Continuavo a camminare meravigliato da questa cosa e mi chiedevo come fosse possibile che tante persone effettivamente diverse tra loro vivessero la Pace e la Fraternità. Su questo ho riflettuto durante il viaggio di ritorno aiutato anche dalla preghiera che mi ha fatto capire come tutta quella marea di gente era Gesù Cristo in tutta la sua estensione e si manifestava nella pienezza del suo mistero. Quella era la Chiesa visibile! Avevo davanti ai miei occhi il corpo visibile di Cristo ed era come se ogni ragazzo mi dicesse: “Vieni qui con me, rimani, non andar via e condividi con me questa esperienza”. A quel punto mi resi conto che non volevo più andar via perché sentivo quella pace e quell'amore che solo il Signore può dare. E quando qualcuno vive un momento del genere vuole che non termini mai... Ma penso invece che qualunque esperienza debba avere una fine perché solo dopo la fine noi comprendiamo l'essenza della stessa.

Parto per Sydney, sono cresciuto, sono diventato anche un buon ingegnere. Questa volta non come ipotetico turista alla ricerca di chissà cosa. Parto per rispondere al naturale bisogno umano di cercare e toccare Dio. Parto da pellegrino che ha scoperto questo contatto fisico con Cristo. Nel mio vivere, camminare, ridere, soffrire e pregare insieme agli altri. Per entrare come a Roma e Colonia in diretto contatto con le sofferenze dei miei coetanei e vedere nei loro volti il volto di Cristo.

Parto con le parole di Papa Giovanni Paolo II e Papa Benedetto: “Affido a voi la Croce! Portatela nel mondo come segno dell'amore di Gesù per l'umanità, e annunciate a tutti che solo in Cristo morto e risorto c'è salvezza e redenzione”.

Certamente questo messaggio non è facile da comprendere nella nostra epoca, in cui il benessere materiale e le comodità sono proposti e ricercati come valori prioritari. Ma parto con l'idea di andare controcorrente. Di urlare insieme agli amici del mio gruppo a gran voce a Benedetto “Papa sei un capolavoro di Dio”, semplice battuta giovanile, ma con immensa espressione del nostro amore per chi sa offrire una autentica, sincera, certa speranza del futuro.

Alberto

La GMG di Colonia Corriamo verso Sidney

La “marcia” di avvicinamento a questo grande obiettivo è forse cominciata un paio di anni fa quando parlando con una cara amica ci siamo detti: “La prossima GMG sarà in Australia. In Australia.... il mio sogno. Perché non andiamo? E perché no?” e siamo rimasti su quelle parole, senza fare programmi certi. Ma un inspiegabile “richiamo” da parte di quella terra, luogo in cui si sarebbero intrecciati i volti, i canti, i sorrisi, la preghiera di tanti giovani, ogni tanto ritornava a farsi sentire.

E così, quella fantomatica idea è diventata prima una certezza e poi una realtà.

È indubbio definire in continua crescita l’eccitazione che raggiungerà probabilmente il culmine nel momento in cui i miei piedi lasceranno questo suolo per poter calpestare quello di una terra così lontana, terra così diversa dalla nostra, ma che probabilmente sarà così uguale nei volti di chi sarà insieme a me e a noi lì a pregare, a cantare nel nome di chi ci ha chiesto di essere presenti lì.

Credo che inconsciamente però il mio vero cammino per raggiungere la croce a Sidney sia cominciato parecchi anni fa, quando mi sono progressivamente allontanato da quella stessa croce. Non è stata sicuramente una cosa voluta, ma (ora posso dire probabilmente) una cosa in qualche modo “necessaria” per rendermi veramente conto di quanto potesse essere forte il mio credo.

Sono cresciuto vivendo appieno la comunità e le celebrazioni, sotto le “ali protettrici” di un sacerdote forte nell’esprimere la fede e molto coinvolgente nell’insegnamento della parola di Dio. Poi nuove esperienze di vita, il lavoro, nuove amicizie la ricerca di un obiettivo.... Già, credo sia stata proprio la ricerca di questo mio personale obiettivo che mi ha “allontanato” dal mio essere un buon cristiano. Non vivevo però quella situazione come rigetto di tutto ciò che avevo conosciuto o “propaganda anticristiana”, ma avevo solamente perso la sintonia del mio essere cristiano. Poi, altre nuove esperienze hanno segnato il momento in cui mi sono in qualche modo “introdotto” in una nuova comunità, e quindi ho conosciuto molte persone, vissuto nuove gioie, momento in cui ho apprezzato nuovamente cose che prima (ripensandoci) erano divenute quasi una routine. Ho riassaporato quelle gioie che facevano parte di me prima di passare nell’età adulta.

Quello di Sidney, credo sia un traguardo importante. La mia speranza è quella di poter ricevere delle certezze ad alcune domande che ancora occupano spazi nella mia mente e per le quali ancora fatico a trovare una risposta. Sicuramente sarà un traguardo importante per come ho ambito ad esserci e per i sacrifici che hanno comportato la riuscita di questo cammino. Sicuramente sarà un traguardo importante perché sarò accompagnato da mani salde e da preghiere sincere. Sicuramente aiutato dalla preghiera degli altri giovani sarà più semplice per me dimenticare i miei timori e rafforzare le mie certezze. E sicuramente il ciao, l’hello, l’hallo, l’hi, il salut, l’hola, avranno un significato diverso da quello che possiamo dargli ogni giorno. Diverso perché lì saremo tutti uguali, perché le nostre parole saliranno al cielo con un’unica speranza, perché in quei giorni, in quei luoghi, ma soprattutto da quei luoghi la nostra forza in Dio sarà talmente grande che potrà superare qualsiasi ostacolo o barriera, qualsiasi oceano o montagna, qualsiasi incompatibilità o rifiuto.

Io sarò lì per me stesso e perché voglio ulteriormente arricchire il rapporto con Dio. Sarò lì per chiedere a Dio di darmi la forza di sostenere le mie debolezze, di rialzarmi nei momenti di sconforto, di indicarmi la corretta strada da seguire. Sarò lì per chiedere, ma sarò lì soprattutto per offrire quella parte di me che ancora fatica a comprenderlo fino in fondo. So che questo richiederà particolari sforzi, e so che non sarà facile portare a termine quei propositi che ora con entusiasmo continuo a ripropormi. Ma sarò lì e con l’aiuto di uno, di mille o di centomila sarò più vicino al mio obiettivo. I traguardi sono fatti per essere raggiunti, e maggiore è la fatica nel raggiungerli, maggiore è la soddisfazione nell’averlo fatto. Sarà un po’ come raggiungere il traguardo di una maratona: corri corri e il traguardo è sempre distante. Dopo 30 km circa arriva il momento di crisi: o lo superi ricercando uno spiraglio di energie nei muscoli più lontani, anche da quelli che credi non servano a nulla o ti fermi e ti ritiri. Io non voglio ritirarmi ora, non mancano molti km. La croce a Sidney è il mio traguardo ed io voglio raggiungerlo. Non mi interessa quanto tempo ci vorrà, ma se la GMG 2008 sarà per me quello che sto cercando, avrò vinto la maratona più importante.

Stefania

La GMG di Colonia Ciao sono Stefania, una ragazza di 19 anni cresciuta a Mestrino in una famiglia normalissima, il che significa con mia mamma e mio papà; nelle case vicino alla mia però ci sono tutti i miei parenti paterni e questo mi piace tantissimo anche perché con loro accanto non mi sono mai sentita sola. Da piccola capitava molto spesso che fossi a casa da sola e quindi che mi annoiassi però mi bastava uscire di casa e suonare il campanello affianco per trovare un cugino pronto a giocare con me (ed essendo in 10, noi cugini qui a Mestrino, avevo pure la possibilità di un’ampia gamma di persone tra le quali scegliere).

Bene dette un po’ le mie “origini/radici” è successo che sono cresciuta ed io e i miei genitori siamo sempre rimasti una famiglia normale, io ho fatto le scuole e tutto è sempre andato bene tanto che ora sono iscritta al primo anno di università nell’interfacoltà di “Cooperazione allo sviluppo”. Contemporaneamente a tutto questo io comunque frequentavo il catechismo, i gruppi, l’ACR…insomma in parrocchia ci sono sempre stata ed ho colto molte delle occasioni che mi sono state offerte, non tutte però e di questo me ne pento…perciò come potevo rifiutarmi di cogliere quest’opportunità di andare alla GMG08 di Sydney?

Io ho partecipato già ad una GMG ed è stato nel 2005 a Colonia, è stata una GMG tutta nostra non ho idea se anche altri gruppi di pellegrini fossero pazzi come noi e quindi sono arrivati veramente a piedi come i veri pellegrini di un tempo!

È stato un viaggio tutto particolare e tutto unico e speciale in ogni singolo momento per questo io mi dicevo sempre: “se ne verrà organizzata un’altra io ci sarò, io ci sarò!!!”

Arrivato poi il momento in cui il papa ha pronunciato la località del prossimo incontro, ho sentito dire Australia. Subito mi è venuto in mente quando alle elementari durante l’ora di scienze ti spiegano com’è formata la terra, più precisamente gli strati della terra (cose come magma e tutto il resto, che non ricordo più). Bene io ero molto affascinata da quelle spiegazioni e mi immaginavo a scavare la terra per vedere cosa c’era sotto, poi però ho pensato che una volta che fossi arrivata al centro della terra avrei potuto continuare a scavare e sarei finita dall’altra parte del mondo! Io non avevo la più pallida idea di quel che c’era in quel luogo così lontano ed allora lo chiesi a chi ne sapeva più di me…come risposta ottenni “l’Australia”.

Un altro motivo per cui ho deciso di andare a Sydney è per coronare il sogno di visitare quella terra che è esattamente dalla parte opposta del mondo rispetto a noi.

Oltre a queste cose però c’è anche un’altra cosa che mi spinge a partire ma per capirla devo dire un piccolo “preambolo” prima; allora io sono convinta che tutte le emozioni e sensazioni si sentono nella pancia (quelle cose tipo: “ho lo stomaco chiuso” oppure “l’intestino si sta rivoltando”…) beh insomma io le forti emozioni le ho sempre sentite dalla pancia e purtroppo però è da molto tempo che non mi lancia più nessun segnale, insomma è da un lungo periodo che non provo emozioni vere, belle, grandi, forti,… questo però a me non va bene e voglio cambiare la mia situazione (che da fuori però nessuno può notare perché la nascondo bene).

La ragione principale per cui io a luglio sarò in Australia alla GMG è perché spero di poter tornare a vivere tutto quello che mi succede gustandomi anche delle emozioni e non più guardano tutto sotto un punto di vista razionale.

Christian

La GMG di Colonia Mi chiamo Christian, ho 23 anni e sono della parrocchia di Creola. Questa è la mia seconda esperienza di GMG, infatti nel 2005 ho partecipato alla GMG di Colonia. Durante quell’esperienza sono rimasto molto colpito dall’ospitalità che ci è stata offerta quando abbiamo alloggiato nelle famiglie che non ci hanno fatto mancare proprio niente. Tutta questa ospitalità offerta a dei pellegrini che neanche conoscevano, ma a cui hanno lasciato perfino le chiavi di casa, ha fatto perfettamente da cornice a un’esperienza indimenticabile che ha riunito migliaia di giovani come me ma provenienti da tutte le parti del mondo, nonostante ci siano stati poi alcuni problemi organizzativi.

Cosa mi aspetto ora da Sidney 2008?!? Sinceramente non mi sono posto delle aspettative, e perché non saprei proprio cosa aspettarmi, e perché ho notato che a volte sono proprio cose a cui non avresti mai pensato ma che grazie al contesto in cui si trovano diventano speciali creando un’atmosfera unica. La sola cosa che posso fare è augurarmi che si riesca a creare un bel gruppo con cui poter trascorrere un periodo ricco di emozioni uniche e indimenticabili.

Marianna

La GMG di Colonia Sono Marianna, ho 31 anni e abito a Creola. Insegno in una scuola dell’infanzia nei pressi di Padova e bazzico in parrocchia con una certa costanza, da quando, sette anni fa, ho iniziato a seguire il coro dei ragazzi. Amo molto la musica e tutto ciò che è arte(cucinare, leggere, dipingere, lavorare la creta…) e ho sperimentato, in prima persona, che in ognuno di noi essa è presente nei modi più svariati e inaspettati.

Ma veniamo al “sodo” e parliamo un po’ di questo GRANDE VIAGGIO: lo definisco così perché è da ben dieci anni che aspetto l’occasione giusta per poter realizzare questo sogno e sembra proprio che ci siamo! Parto mentre sto vivendo un momento molto particolare in cui mi ritrovo a dover riprendere in mano “le redini” della mia esistenza dopo aver fatto delle scelte forti ma serene e questo viaggio non viene di certo a caso.

E’ la mia prima partecipazione ad una GMG e l’idea di ritrovarmi a condividere questa esperienza con tanti giovani provenienti da ogni angolo della terra, consolida in me la convinzione che c’è molto di buono in questo mondo al di là di tutte le parole catastrofiche che ogni giorno vengono spese dai telegiornali per demolirci ed impaurirci! Il tema scelto per questo incontro è molto accattivante: mi fa pensare a quante barriere personalmente metto allo Spirito Santo a causa delle mie paure, del mio orgoglio, della mia “tiepidezza” nell’essere cristiana….però sono certa che, con pazienza e costanza, riuscirò ad affidarmi senza “ma e però” a Colui che mi ama più che mai e che sa indirizzarmi nel sentiero che ha tracciato per me.

Il grande viaggio servirà anche e soprattutto a questo: dammi forza di scegliere sempre per la vita…

Anonima

La GMG di Colonia Ricordo che, quando poco più di tre anni fa mi hanno proposto di vivere l’esperienza della GMG, ho accettato con entusiasmo ma, al tempo stesso, ero convinta che sarebbe accaduto qualche imprevisto che mi avrebbe impedito di parteciparvi, perché era un’occasione troppo bella perché si potesse realizzare. Tutto pessimismo! Alla fine ci sono andata e con altre 50 persone abbiamo percorso in pellegrinaggio gli ultimi 200 km del viaggio verso Colonia. Il cammino è durato 7 giorni, durante i quali ci siamo conosciuti o abbiamo consolidato l’ amicizia dove già c’ era. Giunti alla mèta, l’impressione era di conoscersi da sempre, di avere condiviso un cammino fatto di spiritualità e fratellanza iniziato molto e molto tempo prima. Sarebbe inutile tentare di raccontarlo più in dettaglio, perché è stata una di quelle esperienze che lasciano il loro particolarissimo marchio, indelebile per molti anni: ogni tentativo di descriverlo risulterebbe fallimentare perché sminuirebbe e banalizzerebbe un dono che va, invece, esaltato al massimo.

Dopo tre anni quel marchio è ancora nitido come appena impresso. Se nel 2005 abbiamo sperimentato soprattutto la riflessione personale, questa volta, invece, scopriremo il valore dell’accoglienza. E quella australiana sarà sicuramente straordinaria e avvolgente. Al punto tale che, nell’attendermi tutto ciò, mi chiedo se sarà sufficiente la nostra gratitudine, la nostra riconoscenza, per ricompensare tutte le famiglie e le comunità che ci ospiteranno. Per questo mi auguro che la pienezza dei cuori, con cui, sono certa, ci lasceremo al termine della GMG, sia percepita vivamente sia da noi ospiti sia dagli ospitanti. E mentre nel 2005 abbiamo preso parte solo agli ultimi due giorni di celebrazioni, quest’anno anche noi potremo immergerci nello spirito della GMG, fin dall’inizio, e credo che sarà molto utile per prepararci a questo evento con la mente e con il cuore, per sentirci protagonisti in prima persona.
Ma in questi tre anni sono successe diverse cose, sia positive che negative: ho maturato la mia esperienza di animazione nell’ azione cattolica e ne ho ricavato grande giovamento, ho capito che mi fa star bene con me stessa. Ma anche, i dubbi che già avevo alla precedente GMG, anziché dissolversi, si sono consolidati e a seguito di ferite inflitte proprio da chi doveva essere maestro di fede, il mio cuore si è indurito e si è ricoperto di una crosta, che, seppur sottile, mi ha resa meno disponibile e fiduciosa nei confronti del prossimo. E forse l’ incontro con il papa capita al momento opportuno, perché il motto di quest’ anno è “Avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi e mi sarete testimoni”. Nel suo messaggio per la XXIII GMG Benedetto XVI ha scritto “solo lo Spirito Santo può aprirci alla fede e permetterci di viverla ogni giorno in pienezza”. Quella fede per me così vulnerabile e insicura in questi ultimi anni. Non credo che quest’ esperienza possa dissolvere le mie incertezze, ma credo possa favorire, grazie al dono dello Spirito Santo, quel rinnovo interiore che fu suscitato anche negli Apostoli durante la Pentecoste, “rivestendoli di una forza che li rese audaci nell’ annunciare senza paura”. Dopotutto, già il fatto di intraprendere un viaggio così lungo, in un altro continente, è una testimonianza di fede da parte di tutti noi, perché è preceduto e preparato con tanti sacrifici, non solo economici. Sempre nel suo messaggio Benedetto XVI scrive “Con la potenza del suo Spirito Egli [Cristo] infonde in noi la carità divina, che ci rende capaci di amare il prossimo e pronti a metterci al suo servizio”. Questa frase mi fa riflettere: nell’ ultimo periodo è esplosa la diffidenza, il timore, l’odio nei confronti di quei disperati che sbarcano in Italia in cerca di una vita dignitosa. Devo confessare a me stessa, con un po’ di vergogna, che mi sono lasciata influenzare,anch’ io ho avuto paura del prossimo. Eppure ora mi avvalgo molto volentieri dell’ ospitalità delle famiglie australiane. Con quale diritto? Spero di ricordarmi, una volta tornata a casa, di tutto ciò che mi è stato donato gratuitamente e con amore e spero di saper donare altrettanto al prossimo che busserà alla mia porta.

Glenda

La GMG di Colonia Sono Glenda. Frequento l'ambiente parrocchiale da diverso tempo, praticamente da sempre. I miei genitori mi hanno, fin da piccola, inserito nella parrocchia del mio paese. Mi hanno educata cercando di trasmettermi il più possibile la loro fede religiosa e gli ideali che sentono propri. Nel corso della mia esistenza ci sono stati momenti di crisi, come credo sia normale, in cui cominciavo ad evere dei dubbi su ciò che mi era stato tramandato, ma poi con il passare degli anni, ho cominciato a sentire miei quegli ideali e quel mondo in cui ero stata inserita. Ho capito che quello era il mio spazio di mondo, quello in cui credevo e in cui volevo crescere. Così da allora ho cercato di ricavarmi un mio spazio all'interno di quella realtà che sentivo sempre più mia e che mi ha dato, e continua a darmi tanto, mi ha dato molti momenti utili per la mia crescita, sia esteriore che spirituale e morale.

Così ho cominciato a partecipare attivamente alla vita del mio paese, dapprima come animata, partecipando ai gruppi giovanissimi che veniva proposti, poi come animatrice. Ho sempre aspettato con ansia l'arrivo dell'estate per poter partecipare alle varie esperienze di camposcuola che venivano proposte.

E così eccomi qua... Sono tre anni che aspetto con grande gioia e entusiasmo che arrivi luglio.. Oramai ci siamo, manca poco e non trovo le parole per descrivere l'ansia, la gioia, l'emozione che sento crescere sempre più dentro di me. Questa sarà la mia seconda giornata mondiale della gioventù... Sì perché tre anni fa c'ero anch'io fra tutte quelle persone che cariche di zaino in spalla e tanta gioia e voglia di divertirsi assieme sono partite per raggiungere Colonia. Per me quella è stata una grande occasione di crescita, di condivisione, di scoperta: l'esperienza del cammino non è stata sempre facile, non solo dal punto di vista della fatica fisica. A volte ti trovavi da solo a camminare perché non tutti avevano io stesso tuo ritmo, ed è in quei momenti che mi sono trovata a scontrarmi con me stessa, mi si sono posti davanti tutti i miei limiti, le mie paure, e li ho affrontati come mai avevo fatto in precedenza. Mi sono trovata a riflettere inevitabilmente sulla mia vita, sulla strada che stavo percorrendo dentro di me. E allora è in questi momenti che non puoi fuggire a te stessa, al bisogno di darti delle risposte, quando magari nella frenesia della vita quotidiana abbiamo paura di metterci a confronto con il nostro essere. Mi sono così trovata ad accettare cose di me stessa che prima non volevo nemmeno prendere in considerazione, come il fatto di essere aiutata da altri in alcuni momenti perché da soli non ce la si può fare. Colonia per me è stata un'esperienza indimenticabile... Per questo quando don Sergio ha proposto anche questa GMG in Australia, non ho avuto il minimo dubbio: dovevo partire anch'io! E così sarà... Fra pochissimi giorni salirò anch'io su quell'aereo, con nuove aspettative, nuovi progetti, nuovi sogni, ma con la stessa grande voglia di vivere un'immensa e importante esperienza con altre persone. Ho bisogno, ora più che mai di trovare del tempo per me, di riflettere su dove sono arrivata nel mio percorso, di rimettere un po' assieme i pezzi della mia vita. Ora più che mai ho bisogno di vivere un'esperienza forte, di trovarmi assieme a milioni di altre persone e sentire che in realtà siamo un'unica persona, di essere in tanti ma con un unico scopo, un unico desiderio. E questo sentire che, nonostante veniamo da migliaia di posti diversi, apparteniamo tutti ad un un'unica grande famiglia, questo ti rende forte, imbattibile di fronte alle difficoltà. E io sento di avere bisogno di questa forza per ricominciare un nuovo percorso della mia esistenza, per trovare il coraggio di guardare di nuovo dentro di me e di riconoscere i miei sbagli per cercare di rimediare.

Io sono pronta ad affrontare tutto questo, a vivere questa nuova esperienza, sono di pronta a mettermi di nuovo in gioco, e non vedo l'ora.

Credo che esperienze come queste non capitino molte volte nella vita, e quando se ne ha la possibilità bisogna sfruttarle al meglio per poter ricavarne tutto il meglio possibile. Certe emozioni ti toccano il cuore così in profondità che diventano ricordi indelebili nella vita di una persona, e punti di appoggio nei momenti di difficoltà.

Sono certa che tornerò carica di una nuova luce e voglia di vivere e rimettermi in gioco. Spero di essere in grado un giorno di saper aprire il mio cuore e donare ospitalità a chi busserà alla mia porta, come le famiglie in Australia faranno con noi, senza pregiudizi, paure, o gelosia per quel che è proprio.

“Avrete forza dallo Spirito che scenderà su di voi e mi sarete testimoni”. Questo è il nostro “motto” e io non aspetto altro che questa forza, questa grande spinta ad iniziare un nuovo album delle foto della mia vita, di fare nuovi scatti che ritraggono una Glenda nuova, carica di gioia e voglia di vivere e divertirsi con gli altri, così che un giorno possa aprirlo e dire con orgoglio: C'ero anch'io!