Nel nostro pellegrinare in questa vita
quello che conta è l'amore che metti nelle cose che fai,
è la passione che metti nella tua pedalata,
è lo stupore per le continue sorprese che il giro ti riserva,
è continuare a ricordare la strada percorsa,
con lo sguardo fisso su Gesù che ti indica sempre nuove vie...
animati e assistiti da:
guidati e sfamati da:
Partenza al mattino presto da Mestrino per San Galgano (nei dintorni di Siena);
visita all'abbazia costruita nel XIII secolo e al cenobio di Monte Siepi,
con la cappella circolare costruita sulla tomba di Galgano Guidotti,
che aveva abbandonato la sua vita da cavaliere per diventare eremita.
Si preparano le biciclette e si parte, attraversando Monticiano, Torniella e Roccastrada.
Una lunga discesa (10 km) e un bel viale alberato ci avvicinano a Grosseto, prima di dirigerci a Nomadelfia.
Nomadelfia è una proposta, un modello di vita alternativo rispetto
a quello proposto abitualamente dalle società occidentali. I suoi
componenti (circa 300 persone) adottano uno stile di vita ispirato a quanto
riportato negli Atti degli Apostoli.
Nomadelfia è un popolo comunitario, con una sua storia, una sua cultura,
una sua legge, un suo linguaggio, un suo costume di vita, una sua tradizione.
Tutti i beni sono in comune; le risorse economiche provengono dal lavoro
all'interno della comunità, dai contributi assistenziali per i figli accolti
e dalla Provvidenza.
Le aziende vengono gestite fraternamente secondo il principio
“né servo né padrone”.
Siamo stati accolti fraternamente, abbiamo mangiato con loro,
siamo stati accompagnati a conoscere la loro esperienza e la loro comunità,
abbiamo dato il nostro aiuto nel lavoro al frutteto e nei pollai.
Lungo trasferimento (circa 70 km) da Nomadelfia a Sant'Antimo, nel comune di Montalcino, zona di produzione del prelibato “brunello”. Abbiamo attraversato i paesi di Istia d'Ombrone, Arcille e Cinigiano; a Sant'Angelo in Colle (Gran premio della montagna!) abbiamo preso una strada sterrata che ci ha condotto a Castelnuovo dell'Abate, presso il cui centro si trova l'Abbazia di Sant'Antimo.
La costruzione della basilica dell'Abbazia di Sant'Antimo iniziò nel 1118
sullo stile dell'Abbazia benedettina di Cluny.
Dopo un inizale periodo di gloria e di potere, l'Abbazia venne dapprima ridimensionata,
poi abbandonata.
Nel 1870 passò sotto la giurisdizione delle Belle Arti, che avviarono sette campagne
di restauro, che portarono l'abbazia allo stato attuale.
L'abbazia di Sant'Antimo rimarebbe una bellissima opera architettonica,
un armonioso insieme di antiche pietre, mute e immobili in uno splendido scenario naturale,
se non ci fosse una Comunità di frati a dare voce e anima a queste pietre.
Quattro le componenti essenziali di questa comunità di Canonici regolari:
a) la giornata dei Canonici organizzata intorno alla preghiera;
b) il silenzio quale strumento per la ricerca di Dio;
c) il servizio apostolico per la Chiesa;
d) il sacerdozio vissuto in comunità, seguendo la Regola di Sant'Agostino.
A Sant'Antimo siamo ospitati in una tenda presso il campo scout e abbiamo l'opportunità
di incontrare padre Stefano.
Altra tappa impegnativa (73 km), nella quale attraversiamo la parte alta della Val d'Orcia,
con i centri di Montalcino e San Quirico d'Orcia,
la città di Pienza, di cui visitiamo a piedi il centro storico,
e Montepulciano, dove siamo colti da un violento acquazzone.
Una bella discesa, presa con prudenza per la strada bagnata e trafficata, e finalmente entriamo
in territorio umbro; ancora una dozzina di chilometri e arriviamo a Castiglione del Lago, sul Trasimeno.
Si riparte subito verso Assisi, sperando che il cielo coperto non ci regali altra pioggia;
dopo 18 km dirottiamo su San Feliciano (sponda est del Lago Trasimeno),
dove ci aspettano alcuni compaesani per offrirci uno spuntino (sontuoso!).
Ci rilassiamo, facciamo un balletto presso il molo e poi di nuovo in sella, su continui saliscendi;
per fortuna il tempo non peggiora, anzi ci offre alcuni momenti di sole.
Attraversiamo i paesi di Mugnano, Castel del Piano, Pila, S. Martino in Colle e S. Martino in Campo.
A Torgiano già si vede il monte Subasio, che domina Assisi;
un ultimo sforzo, Bastia Umbra e infine Santa Maria degli Angeli (Assisi).
Davanti alla basilica ci mettiamo in cerchio con le nostre fedeli biciclette
e intoniamo insieme un canto per manifestare la nostra gioia.
Ci trasferiamo a Rivadolmo, dove ci aspetta un albergo “stupendo”, e infine,
dodo una meritata doccia, a Capodacqua, dove c'è la nostra base logistica (cucina)
e dove lasciamo le nostre bici.
Dopo una notte veramente riposante, trascorriamo il mattino riflettendo sulla nostra esperienza e
lavorando in gruppo.
Nel pomeriggio, salutato Sergio che deve tornare al lavoro, ci incontriamo assieme al gruppo
di 1a e 2a superiore per scambiarci le rispettive esperienze.
Poi andiamo a piedi fino ad Assisi per l'immancabile visita alla Basilica di San Francesco;
seguono pizza e Assisi by night, il momento di festa che abitualmente chiude tutti i campi
che facciamo ad Assisi.
Al mattino presto (8:30) celebriamo la Messa alla Porziuncola; poi tempo libero
per comperare cartoline e ricordini.
Poi torniamo per chiudere le valigie e prepararci per il rientro a Mestrino,
con partenza dopo l'ultimo pranzo fatto assieme.
Per altri informazioni sui posti e sulle esperienze che abbiamo incontrato, ti consigliamo i seguenti indirizzi:
• Abbazia di San Galzano ed Eremo di Monte Siepi
• Nomadelfia
• Abbazia di Sant'Antimo