Parrocchia di Mestrino

comunità parrocchiale di S. Bartolomeo Apostolo in Mestrino

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Campane a festa

Ma un campanile oggi è ancora importante?

È il pensiero che facevo in questi giorni vedendo le campane scendere dal campanile.

Un frate, missionario in Turchia, tempo fa mi diceva: “Hai capito quanto un suono di campana può essere importante? Vedi, noi siamo abituati al suono delle campane. Ci pare una cosa normale. E per questo non ci facciamo neppure caso. Solo dopo che sono andato in Turchia, in mezzo ai mussulmani e ai loro muezzin, ove è così raro sentire una campana, ho cominciato ad apprezzarle. Quando poi vado all'interno della Turchia, dove chiese non ce ne sono più e sento solo i minareti, ancora di più percepisco la differenza e mi sento come sperduto e chissà cosa darei per un suono di campana.

Al mio paese nativo ancora fanno i concerti di campane, e quando rientro in Italia (ogni tre anni) e sento, alla domenica per esempio, quelle campane suonare a festa e dai paesi vicini altre campane che rispondono e quasi si inseguono e gareggiano nell'armonia e nella varietà dei toni e dei suoni, davvero rimango incantato e quasi estasiato.

“Che bello sentire questo suono di campane”, penso allora tra me.

È un rincorrersi di suoni armoniosi da paese a paese, per tutta la valle. È la voce di Dio che chiama i suoi figli per la Messa, per celebrare i giorni di festa e, a volte, anche per compiangere i suoi morti.»

È proprio vero, il suono delle campane è un segno forte di Comunità, ci identifica, ci chiama a radunarci, a sentirci uniti. È un segno di identità del paese: quando si cerca un paese di solito si guarda se si vede il campanile, perché quello è il centro del paese.

I primi esempi di campanili risalgono all'ottavo secolo e servivano per segnalare la presenza di una comunità ecclesiale che voleva in questo modo esprimere sia la propria fede che l'attaccamento alla propria terra. Sono le motivazioni che erano presenti nell'animo dei mestrinesi quando, nel 1875, decisero di sostituire, sono le parole di mons. Candeo, “il vecchio fatiscente e pericolante campanile con uno che ancora oggi meraviglia per la sua bellezza e maestosa dignità, e che resterà eterno monumento di solerte carità in quattro anni compiuto”.

Così si legge nella cronistoria del paese: “Il 9 settembre 1876 si dava principio al campanile per le fondamenta e al 24 ottobre 1880 era completo e inaugurato” con grande festa. Solo il tenace don Angelo Candeo potè realizzare una simile opera in momenti di ristrettezze economiche per la popolazione.

Insomma, anche le campane fanno comunità.

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Benedizione delle campane

La nostra chiesa in questi mesi ha rinnovato la torre campanaria. Oggi è festa per noi e occasione per cantare le lodi dei Signore. Il suono delle campane si intreccia con la vita del popolo di Dio: scandisce le ore e i tempi per la preghiera, chiama il popolo a celebrare la santa liturgia, a venerare la Vergine, segnala gli eventi lieti o tristi per tutta la comunità e per i suoi singoli membri.

Celebriamo dunque con devota esultanza questo rito di benedizione. La voce del campanile ricordi a tutti che formiamo una sola famiglia e ci raduni per manifestare la nostra unità in Cristo.

Preghiera dei fedeli

A Dio, nostro Padre, che vuole riunire i popoli nella sua Chiesa, rivolgiamo con fiducia la nostra unanime preghiera.

R: Raduna in una sola famiglia tutte le genti.

Signore, nostro Dio, che ci chiami all'unità, perché animati da un solo Spirito, percorriamo insieme l'unica via della salvezza:

R: Raduna in una sola famiglia tutte le genti.

Signore, nostro Dio, che del tuo popolo santo, vuoi fare un segno privilegiato della tua presenza in mezzo agli uomini:

R: Raduna in una sola famiglia tutte le genti.

Signore, nostro Dio, che mediante il suono delle campane ci inviti a partecipare ai dolori e alle gioie del prossimo, perché sia più autentica la solidarietà fraterna:

R: Raduna in una sola famiglia tutte le genti.

Signore, nostro Dio, che oggi riempi di santa letizia a nostra assemblea riunita nel tuo nome, perché annunzi ai fratelli il mistero del tuo amore:

R: Raduna in una sola famiglia tutte le genti.

Tutti pregano per qualche momento in silenzio.

Padre nostro...

Preghiera di benedizione

Ti benediciamo, Signore, Padre santo, che hai mandato nel mondo il tuo Figlio per radunare gli uomini dispersi a causa del peccato e a prezzo del suo sangue li hai riuniti in un solo ovile sotto un solo pastore per nutrirli e guidarli ai pascoli della vita.

Concedi, o Signore, che i tuoi fedeli accorrano alla chiesa con festosa esultanza al suono delle campane; e, perseveranti nell'insegnamento degli Apostoli, nell'unione fraterna, nello spezzare il pane e nelle preghiere, diventino un cuor solo e un'anima sola, a lode della tua gloria. Per Cristo nostro Signore.

R: Amen.

Carta di identità delle cinque campane

La prima campana

Nota musicale: do naturale; peso 18 quintali; altezza e diametro m. 1,45; è posta a est.

Ultima fusione anno 1945.

Frasi incise: Laudo Deum verum, plebem vaco, convoco clerum. - A fulgure et tempestate libera nos Domina. - Soli Deo honor et gloria.

Stemma del papa Pio XII.

Figure e immagini incise: Cristo redentore, san Pietro, san Bartolomeo, san Paolo, Madonna del rosario, arcangelo Michele.

Casa fonditrice: Daciano Colbacchini di Padova.

N.B. Questa campana fu fusa tre volte e riparata a più riprese. Fa parte delle prime tre campane. Era chiamata “la Bortola” perché dedicata a san Bartolomeo apostolo, patrono e titolare della parrocchia.

le prime due campane

La seconda campana

Nota musicale: re naturale; peso 13 quintali; altezza e diametro m. 1,31; è posta a sud.

Ultima fusione anno 1949.

Frasi incise: A fulgure ... Soli Deo ... Exaudi Domine vocem popoli tui et libera eum ab omni malo.

Stemma del papa Pio XII.

Figure e immagini incise: il Crocifisso, la Madonna del rosario, san Pietro, san Bartolomeo.

Casa fonditrice: Daciano Colbacchini di Padova.

N.B. Veniva suonata anche nelle calamità, quali temporali, incendi...

La terza campana

Nota musicale: mi naturale; peso 9,10 quintali; altezza e diametro m. 1,15; è posta a ovest.

Anno di fusione 1973.

Stemmi: del papa Paolo VI e del vescovo Girolamo Bortignon.

Figure e immagini incise: Maria regina, san Pietro, sant'Antonio, san Paolo.

Casa fonditrice: Fagan Vincenzo di Marola.

N.B. È la maggiore delle due aggiunte da don Bruno Magagna nel 1973.

la terza, la quarta e la quinta campane

La quarta campana

Nota musicale: fa naturale; peso 7,50 quintali; altezza e diametro m. 1,08; è posta a nord.

Anno di fusione 1881.

Frasi incise: Ecce crucem Domini... - In te Domine speravi non confundar in aeternum. - Vox Domini in virtute, vox Domini in magnificentia. - Fiat pax in virtute tua. - Sit nomen Domini benedictum.

Figure e immagini incise: Gesù crocifisso, Madonna del rosario, festone con originali simboli della passione del Signore.

Casa fonditrice: Pietro Colbacchini fu Giovanni di Bassano.

N.B. È la più antica. Forse fu offerta dalle associazioni esistenti a Mestrino: Congregazione della Santa Croce, Fraglia del Carmine e del Rosario.

La quinta campana

Nota musicale: sol naturale; peso 5,25 quintali; altezza e diametro m. 0,96; è posta al centro della cella campanaria.

Anno di fusione 1973.

Dedicata a San Pio X.

Frase incisa: Perché chiami i piccoli al catechismo.

Stemma del papa Paolo VI.

Figure e immagini incise: san Pio X, Maria ausiliatrice, san Gregorio Barbarigo, sant'Antonio.

Casa fonditrice: Fagan Vincenzo di Marola.

N.B. È la seconda campana aggiunta nel 1973.