Parrocchia di Mestrino

comunità parrocchiale S. Bartolomeo Apostolo in Mestrino

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Esperienza a Isola di Capo Rizzuto

Campo-scuola 2013 con i giovanissimi di 4a e 5a superiore

Noi giovanissimi di quarta e quinta superiore abbiamo partecipato alla fantastica esperienza in Calabria.

Quando siamo partiti alla volta di Isola di Capo Rizzuto (CR) non sapevamo ancora cosa effettivamente ci saremmo dovuti aspettare, le uniche informazioni che avevamo erano che avremmo lavorato su terreni confiscati alla mafia calabrese ('ndrangheta) e ascoltato testimonianze di persone del posto. Tutto questo, seguiti dai soci della cooperativa “Libera”.

Nonostante gli orari incredibili che ci svegliavano alle 5.15/5.30 del mattino e le calde ore di lavoro tra sassi, erba, acqua e fuoco abbiamo vissuto un'indimenticabile esperienza che non ci ha coinvolto solo fisicamente, ma anche mentalmente. Infatti, tutti i giorni, il pomeriggio, incontravamo abitanti del posto che ci raccontavano le loro esperienze o ci parlavano in generale del fenomeno mafioso.

Così abbiamo conosciuto l'ex sindaco di Isola di Capo Rizzuto, la quale ci ha raccontato come si è svolto il suo mandato dopo una candidatura all'ultimo minuto e di come la mafia locale le abbia dato diversi avvertimenti, bruciandole l'automobile e distruggendole la casa al mare.

Abbiamo anche incontrato la presidentessa della cooperativa “Libera” che ci ha spiegato la genesi del loro gruppo e le difficoltà che hanno nel trovarsi in una popolazione in cui, oltre la mafia, è radicata anche la mafiosità, ossia l'idea e la mentalità dei cittadini che ormai vedono le organizzazioni criminali come qualcosa di normale e indelebile.

Con l'intervento di un giornalista abbiamo visto un reportage sull'organizzazione dei boss che, quando sono sotto il mirino della giustizia, si nascondono in bunker e continuano a “regnare” sui loro territori dalle profondità della terra.

Ci è stato mostrato anche un video che spiegava come molto denaro sporco venga riciclato in energie rinnovabili, infatti il magnifico paesaggio calabrese è sovrastato da enormi pilastri di cemento con a capo pale eoliche.

Sconvolgente per noi è stato renderci conto che la popolazione è a conoscenza di tutto ciò, ma che, effettivamente, come ci hanno spiegato, non viene fatto niente perché, tra paura e rassegnazione, è difficile ribellarsi.

Come ultima testimonianza, abbiamo ascoltato un sacerdote che ci ha illustrato come la 'ndrangheta sia coinvolta anche a livello ecclesiastico: i preti in questi territori spesso non hanno scelta se vogliono vivere in pace.

Preziose sono state anche le testimonianze non programmate degli operatori e dei soci, i quali ci hanno raccontato le loro esperienze personali e di come hanno deciso di opporsi alla macchina mafiosa grazie alla loro educazione ricevuta in famiglia, in parrocchia o acquisita grazie allo studio e al lavoro.

L'esperienza, purtroppo, è durata solo una settimana, ma sicuramente è stata carica e bisognosa di riflessione. Da quando siamo tornati, i nostri compiti non sono finiti, infatti, vogliamo farci testimoni di come il cambiamento sia possibile a partire da piccoli gesti, grandi intenzioni e radicata forza di volontà.

Per concludere cito qualche verso di una canzone che rispecchia i sentimenti di noi volontari e dei ragazzi impegnati con “Libera”:
“Noi giovani di un mondo che cancella i sentimenti
e inscatola le forze nell’asfalto di città.
Siamo stanchi di guardare, siamo stanchi di gridare,
ci hai chiamati, siamo tuoi, cammineremo insieme…”

immagine dell'esperienza a Isola di Capo Rizzuto immagine dell'esperienza a Isola di Capo Rizzuto immagine dell'esperienza a Isola di Capo Rizzuto immagine dell'esperienza a Isola di Capo Rizzuto immagine dell'esperienza a Isola di Capo Rizzuto immagine dell'esperienza a Isola di Capo Rizzuto immagine dell'esperienza a Isola di Capo Rizzuto immagine dell'esperienza a Isola di Capo Rizzuto immagine dell'esperienza a Isola di Capo Rizzuto immagine dell'esperienza a Isola di Capo Rizzuto immagine dell'esperienza a Isola di Capo Rizzuto